“Non si può morire la notte di Natale”
Le indagini hanno concluso che la notte di Natale il famoso attore cinquantenne Giorgio Sala ha tentato il suicidio sparandosi a una tempia. Giorgio però, rimasto infermo e incapace di parlare, non ha mai pensato di uccidersi. La sua vita non era perfetta, ma per lui era abbastanza piacevole. Arrogante e sicuro di sé, abile lettore dell'animo femminile, sapeva riconoscere quando una linea non è da sorpassare.
Comincia così ad indagare mentalmente per scoprire chi avrebbe voluto la sua morte. Inizia un viaggio con la memoria attraverso gli anni dei Natali passati, riavvolgendo il nastro da quando era bambino: le letterine di Natale, il pranzo dalla nonna, i bigliettini fatti a scuola con la maestra, lo scambio dei regali.
"E adesso sono accasciato su un tavolo con una pallottola in testa e una pistola in mano. L'immagine perfetta di un suicidio. Ma io non mi sono sparato".
Giorgio decide di ripercorrere la sua vita dell'ultimo periodo fino alla fatidica notte di Natale. Scavando nel profondo, come un'autoanalisi. Guardando le persone che ha intorno e vedendole per quello che sono veramente.
"Devo ricordare tutto di quella notte. Ordinarne ogni istante secondo un criterio logico. È stato il punto di svolta della mia esistenza. Ma qualcuno dovrebbe aiutarmi. Deve esserci qualcuno che, silenziosamente, è alle prese con le mie stesse domande".
Enrico Ruggeri, con proprietà di linguaggio e parole incisive, ci trasporta nella mente di un uomo che analizza i suoi pensieri e il suo modo di vivere che fino a quella fatidica notte dava per scontati. Il libro è scritto in prima persona e questo crea una prospettiva più interessante. Giorgio si osserva come fosse un estraneo, creando una sensazione di obiettività, senza falsi pietismi.
Un bellissimo romanzo dalle atmosfere natalizie e con un finale mozzafiato degno di un giallo di Agatha Christie.
Non si può morire la notte di Natale
Enrico Ruggeri
1ª edizione 2012
Editore: Baldini&Castoldi
Pagine: 153 p.