Il giorno in cui i Simpson sono stati uccisi: l'omicidio di Phil Hartman

LA GENIALITÀ DEI PRIMI SIMPSON - "I Simpson" sono un cartone americano creato da Matt Groening nel 1987 che ha avuto un incredibile impatto culturale.
La televisione degli anni 80 era molto diversa da quella di oggi, la prima metà di quel decennio era dominata da soap-opera come "Dallas" e "Dynasty", in seguito spuntarono le prime sitcom dedicate alle famiglie come "Il mio amico Arnold", "Alf" e "Casa Keaton". Questi ultimi prodotti televisivi erano incentrati sulle virtù della famiglia americana e quindi occidentale, con figli saccenti ma volenterosi e genitori saggi e amorevoli. Le famiglie del piccolo schermo erano delle rappresentazioni innocue per la media e l'alta borghesia di quel tempo, ma col passare degli anni gli stessi telespettatori che adoravano quei personaggi docili e buonisti cominciarono a rispecchiarsi meno in loro. Fu in quel contesto storico che nacquero i Simpson: la serie fu trasmessa per la prima volta in televisione il 14 dicembre 1989 (due settimane prima della fine degli anni 80) e nulla sarebbe stato più come prima.
Caratterizzati da una preponderante satira e da una comicità fuori dal comune, lo show era basato sulla presa in giro della società statunitense, sullo sfidare la tradizione e sulla ribellione nei confronti dell'autorità. Il cartone diventò ben presto fautore e baluardo di una contro-cultura che piacque praticamente a tutti e che, solo nella sua fase iniziale, trovò in alcuni conservatori un ostacolo; storico il discorso di George Bush in cui il presidente degli USA dichiarò: «Bisogna rendere le famiglie americane più come i Walton e meno come i Simpson». Tutta questa attenzione anche negativa soprattutto da parte di vere e proprie Istituzioni non fece altro che causare la Simpson-mania dei primi anni 90 e il fenomeno mondiale che oggi tutti conosciamo bene.

GLI UOMINI DIETRO IL SUCCESSO - Furono tre persone in particolare a rendere molto speciali i Simpson: il creatore dello show Matt Groening, sempre pronto a combattere le convenzioni, lo scrittore di copioni per sitcom Sam Simon, che si impegnò affinché le trame si basassero sui personaggi e non sulle gag, riuscendo a dare un'impronta molto profonda e psicologica e il produttore James L. Brooks che lavorò sulla caratterizzazione di Lisa e Maggie e inserì il concetto di empatia all'interno della satira. Ancora oggi i loro nomi possono essere visti nella sigla iniziale di ogni episodio.
Naturalmente lo staff che si occupò dei Simpson era composto da svariati professionisti fra i quali spiccava in particolare un attore, doppiatore e sceneggiatore nato in Ontario (Canada) e cresciuto a Los Angeles: Phil Hartman.
Hartman iniziò la sua carriera come artista grafico e, dopo una gavetta durante la quale riuscì a collaborare con produzioni televisive per alcuni film, approdò al famosissimo "Saturday Night Live", programma noto per aver dato i "natali artistici" a John Belushi, Dan Aykroyd, Chevy Chase e molti altri attori che hanno fatto la storia della commedia americana. Le sue imitazioni di Frank Sinatra, Ronald Reagan, Ed McMahon, Barbara Bush, Charlton Heston, Phil Donahue e in particolare Bill Clinton gli permisero di farsi conoscere al grande pubblico, inoltre ideò e sviluppò dei personaggi per alcuni sketch: "Eugene, lo chef meticoloso" e "L'avvocato cavernicolo scongelato". Da lì in poi la sua carriera fu in discesa, Phil arrivò a guadagnare fino a 1,2 milioni di dollari per aver girato uno spot del McDonald's e a doppiare due personaggi molto amati dei Simpson: Lionel Hutz e Troy McClure.

UN MATRIMONIO TRAVAGLIATO - A metà degli anni 80 Hartman incontrò per la prima volta Brynn Omdahl, un'aspirante attrice di una bellezza statuaria che era già stata in riabilitazione per l'uso di cocaina: nonostante i continui battibecchi con la donna i due convolarono a nozze nel 1987 quando lei era incinta del loro bambino, per Phil quello era il terzo matrimonio. Il loro rapporto, nonostante l'arrivo del secondo figlio, fu sempre molto teso, inoltre la situazione psicologica di Brynn minò gravamente il quadro familiare: estremamente gelosa del marito, arrivò a spedire una lettera minatoria alla prima moglie del doppiatore che si era solo congratulata per la nascita del loro bimbo.
La Omdahl per provocare il suo compagno si rese protagonista di episodi incresciosi, come quando andò a visitare il cast e gli scrittori del "Saturday Night Live" e, dopo essersi seduta sulle ginocchia di ciascuno, mise la lingua nelle orecchie dei presenti. Essendo i fautori di uno show comico questi cercarono di sdrammatizzare e la buttarono sul ridere, ma fu chiaro che qualcosa non andava nella mente della donna.
Mano a mano che Hartman diventava famoso Brynn impazziva di gelosia, specialmente quando nella loro casa arrivavano alcune lettere da ammiratrici: credeva che il marito avesse una storia extraconiugale; i due provarono la terapia di coppia, ma le sue esplosioni di rabbia sembravano inarrestabili. In quel periodo Phil si concentrò sulla sua carriera e cominciò ad evitare la consorte a letto.

L'OMICIDIO - Brynn ricadde nell'abuso di alcol e cocaina e durante la "Festa della Mamma" del 1997, completamente ubriaca, ebbe un durissimo scontro con Phil che insistette per portarla in riabilitazione. Lei lo fece, ma la lasciò quasi subito adducendo il fatto che le mancavano terribilmente i figli. In quei giorni l'attore si confidò con la madre, dicendole che la moglie ormai era completamente fuori controllo e che, se lei avesse avuto un'altra delle sue crisi, avrebbe preso con sé i figli e se ne sarebbe andato. Brynn era solita assumere l'antidepressivo Zoloft che però mischiava con l'alcol e la sera del 27 maggio 1998, dopo dei drink con un'amica e una visita al suo conoscente Ron Douglas con cui si lamentò del suo matrimonio e del fatto che Phil fumasse marijuana, tornò a casa alle una di notte, impugnò la Smith & Wesson calibro 38 di Hartman e gli sparò tre volte mentre dormiva a distanza di circa 45 centimetri.
I momenti che seguirono furono molto concitati con situazioni a dir poco incredibili: la Omdahl tornò da Douglas senza scarpe e in stato confusionale e gli disse di aver sparato al marito, l'uomo non le credette e si offrì di accompagnarla a casa, ma dopo aver visto il cadavere si allarmò e chiamò la polizia.
In quegli istanti Brynn si chiuse nella camera da letto dove giaceva il coniuge ormai privo di vita, telefonò alla sorella, le disse: «Dì ai bambini che li amo», si sdraiò di fianco a lui, riprese la pistola, se la mise in bocca e premette nuovamente il grilletto.

L'EREDITÀ DI PHIL - Hartman non era solo la voce del farsesco avvocato dei Simpson Lionel Hutz, dell'auto-ironico attore nonché amante dei pesci Troy McClure e di altri personaggi secondari come il truffatore della monorotaia: Zap Brannigan di "Futurama" era stato creato da Matt Groening per essere doppiato proprio da Phil (su questo molte testate giornalistiche e siti specializzati sbagliano clamorosamente, la voce storica di Zap appartiene a Billy West). In memoria del caro amico scomparso lo stesso Groening chiamò quello che sarebbe stato uno dei protagonisti della serie "Philip J. Fry".
Oggi di Hartman rimangono i suoi personaggi spettacolari e la sua comicità: è difficile che gli studenti di giurisprudenza e i tecnici del diritto nati negli anni 80 non conoscano l'avvocato pasticcione Lionel Hutz, com'è stato apprezzato da tutti l'attore Troy McClure che incarna in sé molti mali dello showbiz ma che ha sempre fatto ridere di cuore i telespettatori. Alla tragica storia di Phil sono sopravvissuti i sorrisi, la satira dissacrante e quell'idea per cui, nonostante una vita così ingiusta, non occorre prendere ogni cosa sul serio e si può sempre rimanere positivi, anche prendendosi gioco di se stessi.
Per quanto riguarda i Simpson, dopo l'addio al progetto dei tre pilastri Matt Groening, Sam Simon e James L. Brooks, molti sostengono che il colpo finale alla serie sia stato dato proprio dalla morte del doppiatore: il cartone che ha fatto la storia del mondo televisivo ormai è tristemente permeato da una comicità che, a detta di tutti, non fa assolutamente ridere e da anticonformista è stato completamente inglobato dal "sistema".
Forse dovremmo essere tutti come Phil, non sarebbe un male se alla prossima sgradevole puntata dei Simpson o al prossimo evento nefasto della nostra vita cercassimo di ricordarlo e di sdrammatizzare un po', in fondo basterà pensare a una frase storica di uno dei suoi personaggi («Salve, sono Troy McClure! Forse vi ricorderete di me per...»).

Autore: Davide Ronca

Dottore in giurisprudenza con un master in scienze forensi e uno in scienze criminologiche. Giornalista dal 2007, è da sempre attivissimo sul web per portare un'informazione di qualità.