Dal flame su YouTube all'omicidio-suicidio: la tragica storia di Asia McGowan (2009)
CHE COS'È IL "FLAME" - Nel gergo delle comunità web che possono essere social network, forum, chat, newsgroup e addirittura gli spazi per i commenti agli articoli sui blog si definisce flame una lunga discussione in cui due o più persone si battono a suon di pareri, spesso contrastanti, con commenti arroganti e offensivi.
Vi è mai capitato di rimanere incollati allo schermo del computer o del cellulare per convincere qualcuno della vostra posizione su una questione politica, etica o religiosa? C'è stato un botta e risposta infinito con alcune osservazioni poco simpatiche sul vostro conto che magari vi hanno strappato una replica altrettanto sprezzante? Allora anche voi vi siete fatti prendere da un flame.
Capita a molti e in un'internet diventata frenetica è perfettamente normale, tutto sta nel rispettare la netiquette e rimanere tranquilli (specialmente nei social network dove i moderatori intervengono poco perché in difficoltà a causa della quantità abnorme di contenuti).
Sfortunatamente, per quanti sforzi si possano fare, non sempre il nostro interlocutore avrà un atteggiamento assertivo e a volte ci sarà il rischio di confrontarsi con persone malate di mente, questo è successo ad Asia McGowan
ASIA MCGOWAN E ANTHONY POWELL - Siamo nel 2009, Asia è in apparenza una 20enne come tante altre: frequenta l'Henry Ford Community College a Dearborn, in Michigan (USA) e ha delle passioni molto comuni come la danza e il canto. Fra le sue attività ne ha una in particolare che la rende "speciale": è una youtuber con un canale di oltre 5.000 iscritti (per il periodo sono numeri molto importanti). La ragazza carica spesso filmati di lei in cui canta, balla e scherza con gli amici e arriva addirittura a dirigere alcuni sketch che vengono visitati migliaia di volte. Tuttavia, essendo mediamente conosciuta sull'intera piattaforma, comincia ad attirare alcuni hater ed è a questo punto che entra nella storia Anthony Powell, anch'egli youtuber e compagno di classe della giovane.
Tony48219, questo il suo nickname, è un 28enne ossessionato dalla religione: odia gli atei, i musulmani e i testimoni di Geova, nei suoi filmati li definisce «strumenti, truppe e angeli caduti di Satana, mostri, subumani, demoni». Nonostante la sua etnia critica con un astio incredibile le persone di colore che per lui attenterebbero alla stabilità del cristianesimo. Nel suo video "Black Women Don't Deserve Respect" sostiene che le donne afroamericane, chiamate da lui stesso in modo dispregiativo («black chicks»), sono sessualmente promiscue e uccidono 1.500 bambini al giorno con l'aborto. In un altro filmato Powell si scaglia contro i sostenitori della teoria dell'evoluzione.
IL PRESUNTO "FLAME" E L'"HATING" - I due ragazzi frequentano lo stesso corso di teatro, non ci sono prove di un loro contatto diretto in internet, ciò che si sa è che fra i flamer sul canale di Asia c'è proprio Anthony. In poco tempo la giovane viene letteralmente sommersa dall'hating, tanto che si sente in dovere di caricare "Asia's Youtube Haters", l'ultimo video della sua vita che contiene un lascito molto importante: «Quando odi ti senti in una posizione superiore rispetto a chi vuoi del male, ma dando visibilità alla persona che vuoi danneggiare sei tu che cadi in basso e questo va contro ogni logica». La ragazza verrà uccisa da Powell il 10 aprile del 2009 a colpi di fucile, l'assassino in seguito rivolgerà l'arma su se stesso, i due corpi verranno trovati in un'aula vuota dell'Henry Ford Community College.
Solo a omicidio-suicidio avvenuto YouTube censurerà il canale di Anthony, alcuni testimoni del suo delirio riferiranno di aver provato a contattare le forze dell'ordine per evitare il peggio prima che accadesse.
I genitori del carnefice chiederanno scusa alla famiglia della vittima in modo molto sentito, aggiungendo che il loro figlio «lottava contro la depressione fin da quando era piccolo e non gli piaceva prendere le medicine. Abbiamo provato per anni ad aiutarlo ma non c'era modo».
Il padre di Asia la ricorderà in questo modo: «Era una ragazza bellissima che voleva lavorare come attrice e ballerina, aveva anche pianificato di partecipare al concorso della Fox "So You Think You Can Dance"».
Un'altra vita innocente spezzata in un mondo ormai fortemente collegato a una realtà parallela chiamata internet.
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