Ex dipendente di Facebook fa causa all'azienda: «Traumatizzata da pedopornografia e immagini di omicidi»
Foto, video e live con stupri, torture, decapitazioni, suicidi, omicidi, zoorastia e abusi sessuali su minori, questo sarebbe lo "spaccato di umanità" con cui lo staff di Facebook avrebbe a che fare.
Ogni giorno 7.500 moderatori, sebbene coadiuvati da un potente algoritmo in grado di censurare automaticamente i contenuti fuorilegge, sarebbero esposti costantemente a immagini scioccanti e un'ex dipendente dell'azienda non avrebbe retto all'angoscia dovuta a tale attività.
Selena Scola, questo il nome della donna che afferma di soffrire di disordini da stress post traumatico, ha fatto causa al social di Mark Zuckerberg accusandolo di non aver tutelato la sua sanità mentale.
L'obiettivo degli avvocati della Scola è di arrivare a una class action, in quanto sempre più impiegati di Facebook sarebbero sottoposti a uno stress incredibile senza il minimo aiuto.
Nel caso dell'ex moderatrice i legali hanno fatto riferimento a un'«esposizione costante e non mitigata a immagini altamente tossiche ed estremamente inquietanti sul luogo di lavoro».